Le origini
Dal 1856 a oggiRidare fiato alla parola Agriturismo, ai sapori antichi della Puglia. Con il respiro della terra, con la voce muta del vento che leviga le pietre. La Masseria Celano nasce – o rinasce – così: con gli odori di quando tutto era “biologico”, di quando semina in luna crescente voleva dire frutti più maturi e succosi. Quando gli ulivi erano piante sacre, il grano cresceva alto e i vitigni erano potati a mano, a uno a uno.
Anno del Signore 1856: vita agreste, scandita dai ritmi delle stagioni. Il giureconsulto Don Domenico Scardino acquista la Masseria. Da allora è tramandata di generazione in generazione, fino al 2000: a gestirla è rimasta un’arzilla nonna di 90 anni, Antonietta Scardino.
A raccoglierne l’eredità sono stato io, Andrea del Genio, napoletano di nascita e fresco di laurea in Scienze Politiche. All’inizio pensavo di andarci 15 giorni l’anno, invece ci sono rimasto e, da allora, sono passati più di 20 anni.
Gli inizi sono stati duri. C’era da riprendere in mano una gestione che via via s’era adagiata su passato e abitudini. E c’era la masseria che, rimasta disabitata, cominciava ad accusare i segni dell’abbandono e dell’età. I primi anni li ho dedicati alla scelta delle colture e all’equilibrio tra produttività e qualità. Ho scelto di puntare sul biologico e sui metodi tradizionali che meglio preservano l’integrità e le qualità dei prodotti. Senza trascurare innovazione e meccanizzazione.
Sono stati gli anni in cui in Puglia ha conosciuto un’invasione di turisti. Le coste del Salento – e non solo quelle – d’estate facevano registrare il tutto esaurito, la Notte della Taranta richiamava gente da tutto il mondo, la storia, la cultura e le bellezze naturali di una regione che sembrava aver perso più di un treno, diventavano risorse formidabili. Dietro c’è stato un lavoro duro e intelligente, come quello che ha portato la Masseria Celano a diventare sinonimo di prodotti agricoli d’eccellenza, tutti rigorosamente certificati come biologici.
Uva da vino (Primitivo, Syrah, Chardonnay e Fiano), olio e olive (Ogliarola, Cellina di Nardò, Frantonio), foraggi, grano duro (Simeto, Saragolla, Senatore Cappelli), grano tenero (Gentilrosso), orzo Distico e farro Spelta.
La Masseria si trova nell’alto Salento, ai piedi dell’altopiano delle Murge, tra i Comuni di Grottaglie, famosa per le sue ceramiche, e di Martina Franca, cittadina in stile barocco circondata da trulli. Vicinissima al Santuario della Madonna della Mutata, lastricato con splendide maioliche e alla Gravina di Riggio, ambiente rupestre unico caratterizzato nei periodi piovosi da una splendida cascata naturale, probabilmente la sola dell’intera Puglia.
A lungo ho accarezzato l’idea di trasformare la masseria, ormai sempre meno vivibile, in un agriturismo accogliente ed elegante, che potesse ospitare viaggiatori, turisti e appassionati.
Nel 2012 ho iniziato i lavori di restauro, finiti due anni dopo. Ho creato una grande cucina comune, lo spaccio, l’area accoglienza e gli appartamenti autonomi, curati nel minimo dettaglio. Il 2015 l’ho impiegato a girare i mercati dell’usato e dell’antiquariato pugliesi, alla ricerca di arredi per un ambiente pronto a offrire i comfort della modernità in un’atmosfera dagli accenti antichi.
Oggi la Masseria Celano avvolge i suoi ospiti in un vortice di colori, profumi, suggestioni che raccontano, in maniera inimitabile, la bellezza e la bontà straordinarie della terra di Puglia.




